Parlare di sicurezza riguardo gli impianti di trasporto pneumatico vuol dire occuparsi degli impianti, delle singole parti, degli altri sistemi con cui interagiranno, dei luoghi in cui verranno installati e di chi li utilizzerà. È un lavoro necessario per prevenire situazioni di pericolo e certificare che impianti, processi, materiali e componenti siano privi di rischi. La prevenzione è un capitolo complesso di attività e responsabilità, che la nostra azienda porta avanti attraverso una corretta progettazione, un controllo dell’efficienza delle attrezzature ed il rispetto delle norme vigenti. Mettere in sicurezza gli impianti di trasporto pneumatico sui quali lavoreranno i vostri operai è la nostra priorità per tutto il ciclo di vita del sistema.
Riferimenti legislativi alla sicurezza
Il decreto legislativo 81 del 9 aprile 2008 e le successive modificazioni ed integrazioni, definiscono l’attrezzatura di lavoro come
qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro
Ovviamente vi rientrano anche gli impianti di trasporto pneumatico. I prodotti che ricadono nella definizione riportata generano, per il datore di lavoro, una serie di obblighi correlati con la sicurezza degli stessi, con le eventuali verifiche periodiche, con la manutenzione e con la formazione degli operatori che li useranno. Il decreto definisce inoltre le caratteristiche che un’attrezzatura deve avere per non recare danno a chi la utilizza.
Il concetto di sicurezza si articola in tre aree: quella tecnica relativa proprio alle caratteristiche fisiche dell’attrezzatura, quella dei fattori umani legata a chi la usa e l’area organizzativa, che riguarda le condizioni di utilizzo e l’ambiente di lavoro. Un’attrezzatura si può considerare sicura quando presenti solamente rischi residuali, considerando i limiti di uso previsti e sensatamente prevedibili. Appare chiaro che il rischio può definirsi residuale solo se stabilito in base ad ogni singolo caso, perchè c’è dipendenza dalla tipologia di lavoro che deve compiere l’attrezzatura, dal luogo di lavoro, dalla Legge vigente, dalle norme tecniche, dalla politica aziendale, dagli standard riconosciuti e dal relativo stato dell’arte. Sintetizzando deve essere a norma, deve essere montata ed usata in un ambiente adatto e deve essere utilizzata in modo corretto. Mancando anche solo una di queste condizioni, l’attrezzatura non è idonea.
I soggetti coinvolti
Durante tutta la vita di un impianto di trasporto pneumatico, il rispetto di delle condizioni di sicurezza ricade su più figure a partire dai fabbricanti, poi i venditori, gli installatori, il datore di lavoro, i dirigenti ed i lavoratori. Il titolare dell’azienda ha una posizione di responsabilità per la salvaguardia della sicurezza nell’uso dell’attrezzatura che compra, in quanto il testo legislativo di riferimento lo pone come garante della sicurezza dell’operatore. Dovrà dunque svolgere una valutazione del rischio, per accertarsi che il lavoratore operi in un contesto libero da pericoli. Al produttore invece è richiesto di trattare la sicurezza a tutto campo, quasi prescindendo dalla collocazione dell’attrezzatura nell’ambiente di lavoro, se non attraverso indicazioni d’uso e limitazioni da riportare sui manuali d’uso. Tanto è vero che il fabbricante è obbligato a realizzare gli impianti in conformità con i RES (Requisiti Essenziali di Sicurezza) e fornire all’utilizzatore ogni informazione rilevante riguardo al loro uso in sicurezza.
Coinvolti sono anche l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro INAIL e le aziende sanitarie locali, perchè deputate alle verifiche periodiche dalle disposizioni di Legge. Tuttavia questi soggetti possono affidare le verifiche a privati abilitati, nel caso non siano in grado di attuarle entro i tempi previsti; in genere è chi si dota dell’impianto ad indicarli.
I requisiti essenziali di sicurezza
I RES rappresentano gli attributi obbligatori che una macchina industriale deve possedere per soddisfare i criteri di sicurezza, sono quindi un aspetto da tenere in considerazione quando le si costruisce e le si progetta. Nascono con il duplice scopo di consentire la libera circolazione delle macchine e di garantire un elevato livello di protezione e sicurezza. Il non rispetto dei RES comporta il divieto di vendita ed utilizzo per tutta l’Unione Europea.
Sarà compito del fabbricante, attraverso l’analisi dei pericoli e delle pertinenze, definire quali sono i requisiti essenziali di sicurezza da applicare ai propri prodotti. Questa procedura di valutazione dovrà essere rinnovata ogniqualvolta all’impianto siano apportate modifiche sostanziali, finalizzate a modificarne le finalità e le prestazioni originarie, anche quando tali modifiche siano apportate da soggetti terzi.
In questo ambito è interessante capire cosa la normativa intenda per macchina. La definizione precisa è :
un insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta, composto di parti o di componenti, di cui uno mobile, collegati tra loro solidamente per una applicazione ben determinata
Appare subito evidente che prodotti senza parti mobili non rientrano nella categoria, mentre sono ancora considerate tali quelle macchine che abbiano alcune parti smontate ai fini del trasporto o dell’immagazzinamento. Da rimarcare è infine il fatto che una macchina deve avere un’applicazione bene determinata come scopo funzionale, come ad esempio il trasporto pneumatico di cereali, l’imballaggio di materiali o il trattamento dei metalli.
Il collaudo ed i test
Il collaudo di un impianto di trasporto pneumatico consiste in una serie di test e verifiche per accertare se il funzionamento corrisponda ai criteri di progettazione, se ci sia aderenza con i requisiti richiesti dal cliente, se l’impiantistica risponda alle norme di sicurezza e se sia rispettata la Legge. Tali attività sono anche a garanzia dell’acquirente, che avrà inoltre una base per dimostrare la propria estraneità in eventuali anomalie future.
I tecnici preliminarmente formalizzeranno il collaudo, in termini di test da effettuare e parametri da verificare, sia della parte di sistema in pressione e/o in aspirazione, sia di tutta l’impiantistica installata. I test sono progettati per garantire che i requisiti e delle indicazioni del progetto siano rispettati e verranno effettuati seguendo le opportune norme e linee guida. Avere a disposizione i dati dei primi avviamenti sarà molto utile in futuro anche per effettuare controlli e manutenzioni. Saranno infine stilati i piani di test ed il piano di collaudo con la descrizione delle prove, delle tempistiche e al temine del le verifiche sperimentali, con la raccolta dei risultati ottenuti.
Apply e la sicurezza degli impianti di trasporto pneumatico
La nostra azienda ricopre la duplice veste di fornitore ed installatore di impianti di trasporto pneumatico. Gli ingegneri si occupano di progettare il sistema, il nostro staff lo realizza e lo monta in sede. A seconda del sistema alcuni componenti possiamo ordinarli da fornitori terzi e ci occupiamo eventualmente anche di modificarli. Vendiamo impianti chiavi in mano ed i nostri clienti avranno solo noi come referenti, anche per quel che riguarda la sicurezza.
Apply dedica notevoli e costanti sforzi nella prevenzione di situazioni di incertezza o pericolo, al momento dell’installazione e dell’uso degli impianti di trasporto pneumatico. Il nostro lavoro in questo ambito è massimo, durante test e collaudi, durante e dopo l’installazione ed anche su ogni singolo elemento del sistema. Garantiamo che il nostro trasporto pneumatico è realmente sicuro, per le persone, per gli ambienti e per i materiali trasportati. Riusciamo a farlo con una metodologia certificata, basata sull’adeguatezza tecnica e rispettosa della Legge in materia.